IoT: la porta tra mondo fisico e digitale

By 5 ottobre 2017IoT

“Chi è quel folle che oggi vivrebbe in un’abitazione sprovvista di robot elettrodomestici?”

Da Le piscine terminali di Enrico Gabrielli

L’Internet of Things, espressione che ormai siamo abituati a sentire quotidianamente, è legata al mondo delle tecnologie smart e alla grande piattaforma Web.

Al giorno d’oggi, qualsiasi oggetto può comunicare con un altro oggetto, diventando “intelligente” perché dotato di un tag RFID, ma la grande potenzialità dell’IoT risiede non tanto nell’oggetto in sé, quanto nel servizio che offre. È proprio l’intelligenza del servizio che, associata al grande potere di Internet nel comunicare e immagazzinare dati e informazioni, garantisce una capacità di elaborazione tale da trasformare ogni tipo di oggetto in un dispositivo comunicante senza usare alcun tipo di cavo.

Grazie all’innovazione digitale, ai software di ultima generazione e alla tecnologia wireless tutto questo sta diventando sempre più pervasivo. Dalla domotica alle grandi filiere produttive, oggi è tutto sempre più digitalizzato.

Il cuore della questione non è solo la massiccia digitalizzazione delle operazioni in disparati ambiti, dalla catena di montaggio all’agricoltura. È anche e soprattutto l’infinita infrastruttura di connessioni costituita da sistemi di comunicazione e protocolli di messaggistica per migliorare l’efficienza dei servizi.

Volendo essere pignoli e anche un po’ curiosi, l’IoT ha origini in tempi relativamente molto antichi: già durante la Seconda Guerra Mondiale era stato implementato un sistema tecnologico di identificazione univoca per aiutare gli eserciti a riconoscere gli aerei nemici. Ma è chiaro che da quel momento in poi sono stati fatti passi da gigante. L’evoluzione tecnologica è esponenziale e, nel giro di qualche decina d’anni, sono state superate tappe intermedie e finanziate ricerche importanti. Il risultato è lo sviluppo di una sensoristica diversificata e il progresso dei sistemi di codifica, lettura e trasporto dei dati tramite rete wireless.

L’avanzamento e l’implementazione delle nuove tecnologie è un passaggio obbligato, nel grande come nel piccolo. Non possiamo immaginare di vivere o lavorare in un mondo non governato dal digitale. Basti pensare ad esempio al settore dell’industria: le aziende di oggi si devono adeguare a questo nuovo sistema. Globalizzazione, competizione, time to market sono alcune linee guida per una digitalizzazione intelligente di un’azienda.

Capito l’importanza fondamentale di mettersi al pari con l’evoluzione, la più grande sfida dell’IoT non riguarda tanto le singole tecnologie da sviluppare, quanto le vision utili a comprendere l’importanza, per un’azienda, di un’integrazione, una velocità e una trasparenza tali da imporre nuovi regimi di controllo e di gestione sotto tutti i profili organizzativi.

La fatidica domanda è quindi: perché investire nell’IoT? Perché aiuta il business, perché conviene, perché è un trend in forte crescita, perché è il futuro. L’ubiquità delle informazioni, il valore dei Big Data, la pervasività delle tecnologie di ultima generazione non possono che portare vantaggi e benefici ad un’azienda che vuole crescere e rimanere al passo coi tempi.

Ovviamente, la soluzione migliore è quella adattata ad ogni singolo caso: i gap digitali di un’impresa devono essere individuati e superati, ma questo porterà ad un vantaggio solo se il cambiamento è in linea con i goal dell’impresa stessa. Non solo. La soluzione a tutto non è semplicemente avvalersi di macchinari altamente specializzati e digitalizzati: è indispensabile creare competenze, trovare soluzioni efficaci, studiare interfacce uomo-macchina fruibili veramente dagli operatori che dovranno comprenderle, prima di usarle.