ICityLab: la sostenibilità delle smart city

By 23 ottobre 2017Eventi

Si tiene proprio in questi giorni, il 24 e il 25 ottobre allo spazio “BASE Milano”, l’edizione 2017 di ICity Lab. “Verso la città sostenibile” è il filo conduttore di questa iniziativa che ha come fulcro centrale la discussione circa la sostenibilità delle infrastrutture digitali democratiche per la partecipazione dei cittadini e il rapporto per disegnare la mappa delle città intelligenti in Italia: la classifica ICity Rate. Tale rapporto sarà presentato nel convegno di inaugurazione dal titolo “Dalla smart city alla città sostenibile: il digitale come fattore abilitante per conoscere, collaborare e realizzare le città del futuro”.

FPA, società che da quasi trent’anni organizza forum in materia di innovazione e modernizzazione della pubblica amministrazione italiana, presenta infatti il rapporto annuale per fotografare quelle che sono le città più smart, più vivibili, più inclusive, più competitive e digitalmente all’avanguardia. È da sottolineare che, arrivati a questo punto, i criteri utilizzati non sono nulla di visionario o immateriale, ma rispondono agli obiettivi di sostenibilità dell’Agenda ONU 2030. Inoltre, più nello specifico, vengono prese in esame varie dimensioni urbane, diverse variabili e molti indicatori che, trasformati e aggregati in un valore di sintesi, l’ICity index, permettono di stilare un indice finale.

Ad oggi gli esempi sono più d’uno: nell’ICity Rate del 2016 troviamo Firenze, Cagliari, Bologna, Torino, Genova, Roma, Venezia ma ci sono altri esempi concreti di cui poter discutere. Cremona per esempio, ha messo le azioni amministrative e istituzionali al servizio della smart city che vuole diventare e sta quindi vivendo un percorso di trasformazione che passa attraverso sei punti fondamentali.

Le domande sono tante, ma si sta lavorando per fornire almeno altrettante risposte: “come immaginiamo la città tra 5-10 anni?”, “quali sono le infrastrutture immateriali necessarie a sostenere le linee di sviluppo di una città?” o ancora, “qual è il ruolo della pubblica amministrazione in questo percorso di innovazione?”. Non ci si ferma però alla parte “materiale” che costituisce una città. Come spiega il Sindaco Gianluca Galimberti, è necessario accrescere il livello culturale perché una smart city “è una città che ha anche la capacità, attraverso le scuole, l’università, i progetti culturali, di innalzare il livello di consapevolezza dei cittadini che abitano quella città”.

Questo è solo un assaggio dei temi toccati durante l’ICity Lab: due giorni di lavoro in cui sono previsti circa 40 incontri tra convegni, laboratori e tavole rotonde aperti a enti locali, amministrazioni, aziende innovative e rappresentanti della cittadinanza attiva. I protagonisti invece saranno i seguenti:

  • rigenerazione urbana ossia le questioni legate alla riqualificazione dei territori urbani e al recupero di aree pubbliche;
  • digital social innovation legato invece all’obbligo delle pubbliche amministrazioni di inserire, all’interno del loro programma politico, la trasformazione digitale;
  • manifattura 4.0, ormai da anni al centro di questa realtà, per discutere delle misure a supporto delle imprese, sia a livello locale che nazionale;
  • partecipazione attiva perché la partecipazione civica dei cittadini è sia un diritto che un dovere. In fin dei conti le città sono tali perché animate da chi le vive;
  • utilities e servizi pubblici locali che vanno ripensati in un’ottima di collaborazione e co-gestione tra enti pubblici e privati. In termini pratici si parlerà di gestione dei rifiuti, monitoraggio dei consumi, trasporti pubblici urbani, servizio idrico integrato.

I temi sono quindi di quelli caldi, di quelli che interessano alla dimensione macro della città, ma che toccheranno, di fatto, ogni singolo cittadino, invitato a diventare attore e non  semplice comparsa in quelle che sempre di più stanno diventando le città del futuro o, per meglio dire, del presente.